TikTok ha fatto la sua comparsa sul mercato nel 2014, in parte rivoluzionando il modo di creare e di fruire contenuti sui social. Da allora, la piattaforma cinese dei video “super-brevi” è diventata rapidamente una delle app più popolari al mondo, con numeri strabilianti soprattutto di utenti che accedono alla piattaforma ogni giorno.

Secondo i dati relativi al 2022 e all’inizio del 2023, TikTok ha attualmente oltre 1 miliardo di utenti attivi mensili. Nel giro di appena due anni la piattaforma ha registrato un aumento del 75% del numero di utenti iscritti, andando a “sfidare” da sola l’intero gruppo di Meta.

Nata inizialmente per essere soprattutto un luogo di espressione dei giovanissimi, TikTok ha mantenuto il suo spirito di social “dalla GenZ in giù”, con il 41% degli utenti di età compresa tra i 16 ei 24 anni. Ma la sua evoluzione l’ha già portata a cambiare sotto molti aspetti e ormai sta diventando sempre più popolare anche tra gli adulti, con il 22% degli utenti di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Senza contare fenomeni ancora più “impensabili”, come lo sbarco degli stessi politici di tutto il mondo (insieme ad altre categorie) su un social che sembrava essere distante anni luce da loro.

E come è stato il destino di Facebook e Instagram, anche TikTok sta diventando sempre più importante anche per aziende, creator e influencer che cercano di raggiungere il loro pubblico in modo più immediato ed efficace. Il social cinese si sta infatti dimostrando a sua volta un’ottima piattaforma per il marketing e la pubblicità, con un tasso di coinvolgimento molto alto. Basta pensare che il tasso di coinvolgimento medio per un video su TikTok è del 17%, rispetto al 3% di Instagram (e a una percentuale ancora più bassa di Facebook). Non a caso i suoi competitor non hanno aspettato molto per “replicare” il formato dei reel, da Instagram fino agli “Shorts” di YouTube, in assoluto il formato più performante del momento.

Questi numeri e la sua diffusione strabiliante, hanno portato sempre più Paesi e Governi a discutere il ruolo di questa applicazione nella società, il social cinese è stato infatti bandito per i rappresentanti politici e governativi di vari Paesi come Stati Uniti, Danimarca, Canada e, da ultimo, Nuova Zelanda (dopo il divieto anche per i membri della Commissione Europea). Quest’ultimo è un segno evidente che l’estrema viralità e le questioni spesso controverse sulla privacy degli utenti di TikTok hanno già attecchito inevitabilmente sulle nostre vite, fino a riguardare appunto anche le decisioni politiche.

Rimane il fatto che diversi brand e celebrities hanno già fatto il loro ingresso su TikTok, puntando sulle nuove possibilità di raggiungere il loro pubblico e di interagire con esso in modalità ancora inesplorate. Ma è evidente che per integrare TikTok nelle proprie strategie omnichannel, oltre a studiare bene il proprio target e realizzare contenuti ad hoc, è necessario affidarsi ai professionisti del settore per sapere come destreggiarsi tra le grandi potenzialità e i rischi della piattaforma.